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Ottimo esordio per i tedeschi Logar’s Diary, autori di un classico power metal fortemente influenzato dai maestri del genere. I quattro germanici esordiscono con un lavoro decisamente impegnativo, il demo in questione conta infatti 11 tracce ed un concept album, le liriche sono infatti tratte dal diario di un immaginario mago chiamato Logar (da qui anche il nome della band), la solita storia fantasy insomma, ben scritta ma piuttosto banale. Il cd si apre con un intro piuttosto lunga (oltre 2 minuti) in cui ci viene raccontato l’inizio della storia narrata nel corso dell’album, prima di partire in quarta con “ Lonely on the Serpent River” e “Travelling to the Blood Woods”, due pezzi molto convincenti, grazie alle melodie decisamente accattivanti che li contraddistinguono. E poi il turno di “Ti’An- a Troubadour’s Ballad”, come si può facilmente intuire dal titolo il pezzo in questione è un lento. Se la base musicale del pezzo è sicuramente gradevole, non altrettanto si può dire della voce di Hagen Hirschmann, decisamente non ha suo agio su melodie così soft.

L’ascolto prosegue poi con “Demon in the Kaer”, seguita da “Travar- the Golden City”; la prima è una song con atmosfere molto varie, si tratta di un mid-tempo inframezzato da parti più tirate,sicuramente molto bello il ritornello e, soprattutto, lo stacco centrale. In questa canzone si trova secondo me uno dei punti di forza dei Logar’s Diary, che riguarda l’uso mai invadente delle tastiere, suonate da Michael Kwandt, che offrono un buon supporto alle canzoni, senza mai strafare. Con “Travar” si ritorna invece su territori più speed, senza però mai raggiungere picchi di qualità degni di nota, la canzone in questione risulta essere priva della necessaria personalità (se mi passate il termine) per risultare vincente.

La successiva “Home of the Traders- Barterstown” è invece uno degli episodi più riusciti del demo, grazie ad un riff azzeccato, così come le parti vocali, ed a una costruzione musicale veramente ben fatta, in definitiva sicuramente uno dei migliori pezzi del lotto. La seguente “King’s Hall” si apre con una musica medievaleggiante, per poi partire su ritmi decisamente elevati. Buona l’alternanza di parti tirate ad altre più lente, che finiscono col creare una song dal gusto epico, accattivanti come al solito le melodie vocali. Arriviamo dunque alla title track “Iostros”, il pezzo più orchestrale del cd, grazie a cori molto ben fatti. Il pezzo in sé risulta essere un mid tempo molto ben studiato, vario nelle atmosfere e decisamente coinvolgente.

“My Love Still Exist” è senza ombra di dubbio il peggior pezzo del demo, un semi-lento senza capo né coda, con il cantante ancora una volta a disagio su melodie non propriamente da gruppo Heavy Metal. La finale “Deja-vu” è uno strumentale dal sapore ancora una volta medioevale, non male ma neanche un capolavora, tutto sommato non dà fastidio.

In conclusione direi che questo lavoro dei Logar’s Diary raggiunge degli ottimi livelli qualitativi, pur senza far gridare al miracolo; gli amanti del power più classico sicuramente lo apprezzeranno, grazie anche ad una discreta originalità ed al songwriting del gruppo, che pur non essendo certo la quintessenza della novità, fa trasparire la voglia del gruppo di trovare una propria strada, senza cercare di imitare spudoratamente i soliti gruppi. I suoni sino decisamente ottimi, peccato per la mancanza di un vero batterista, che in certi frangenti si fa sicuramente avvertire. In definitiva un buon demo, anche se non recentissimo come data d'uscita. Per chi volesse maggiori informazioni sul gruppo il loro sito.

80/100 points

- Review by Matteo Lavazza

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