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La scena underground tedesca, quella legata al Power Metal, questa volta ha fatto centro. I berlinesi Logar's Diary debuttano, infatti, con "Book I: Iostros", un album autoprodotto ma che, sia per la produzione sia per l'artwork che lo accompagna, spazza via parecchie uscite ufficiali. Ispirati (ma non cloni) da Blind Guardian e Running Wild, si buttano su un concept fantasy che prende spunto da "Earthdawn" un gioco di ruolo in cui il protagonista è per l'appunto Logar. Il paragone con le due bands appena citate è rafforzato dal singer Hagen Hirschmann, in possesso di una voce ruvida e magari poco pulita, che ben si presta alle atmosfere del disco, anche se deve crescere ulteriormente per raggiungere i livelli di un Hansi Kürsch. Quello che invece manca ai Logar's Diary è un drummer in carne ed ossa, dato che sull'album sono dovuti ricorrere ad una batteria programmata dalla coppia Gretzer ed Uhl, e la cosa non è propriamente "true metal". Alla band non manca invece la varietà in fase compositiva, visto che i pezzi ben si differenziano l'uno dall'altro, mostrando spunti interessanti, grazie agli inserimenti classicheggianti, folk e d'ispirazione medioevale (diciamo alla Skyclad) che i nostri impiantano su di una base tipicamente Power Metal Dopo un'introduzione narrata, ecco che un brano energico come "Lonely on the Serpent River", mostra il potenziale dei Logar's Diary, che si mantengono su livelli d'eccellenza nella successiva "Travelling to the Blood Woods". Ma il meglio è alle soglie: "Ti´An - A Troubadour´s Ballad", con la sua apertura acustica che ricorda i Blind Guardian più evocativi, un pezzo ispirato e con un grande chorus. Manca lo spunto vincente a "Demon in the Kaer", forse il brano più penalizzato dall'uso batteria elettronica. Di tutt'altra pasta "Travar - The Golden City" che vivacizza l'atmosfera, un brano epico e coinvolgente che con la "giusta" produzione farebbe faville!! Belli gli inserti di tastiera di Michael Kwandt, ma da applausi anche i chitarristi, Steven Schubert e Christoph Uhl, sul finire di "Home of the Traders - Barterstown". Non perdono colpi neppure "King´s Hal" e "Iostros" (epica e maestosa) che precedono la seconda ballad del CD: "My Love still Exists", più canonica e con tanto di voce femminile. Chiude la prima parte delle avventure di Logar lo strumentale "Déjà Vu" che riprende alcuni passaggi dai pezzi sinora ascoltati. Vista la difficile reperibilità di "Book I: Iostros" vi segnalo l'homepage del gruppo www.logar.org (completa e dalla bellissima grafica!!), dove è possibile ascoltare anche qualche estratto dell'album

8/10 points

- Review by Sergio Rapetti

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